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    SMPTE - Sezione Italiana
            BOLLETTINO 94
            Novembre 2008



EDITORIALE

Torniamo su un tema gia' trattato nello scorso editoriale, quale cioe' sia oggi l’argomento dominante nei vari convegni e manifestazioni tecniche internazionali. Che fosse quello del cinema digitale lo si era gia' detto e non vi era dubbio al riguardo, ma forse il tema andrebbe allargato: il digitale si e' appropriato, come gia' per altri campi legati alla nostra vita quotidiana (telefono, stampa, ecc.), anche di quello del grande schermo, inteso soprattutto come mezzo di riproduzione di immagini in movimento (moving imaging) di elevata qualita'.
In altre parole, il tema della qualita' dell’immagine in movimento ad alta definizione si e' sviluppato parallelamente a quello dell’immagine su grande schermo, fino ad oggi appannaggio esclusivo del cinema su pellicola. Le tecnologie elettroniche hanno infatti trovato nel digitale il mezzo che, a differenza di quanto tentato in passato con l’analogico (come testimoniato dal lento sviluppo del video in alta definizione, dal 1970 fino al 2000 circa), ha consentito loro di poter presentare al mercato del cinema alcune valide opzioni al fine di abbandonare, almeno in parte, la vecchia gloriosa pellicola cinematografica.
Cio' si e' verificato sia per la visione collettiva, effettuata nei luoghi istituzionalizzati dalla sala cinematografica, grazie al Digital Cinema, sia per la visione individuale, direttamente a casa dell’utente, attraverso sistemi di riproduzione che l’industria ha indicato, nel corso degli anni, con nomi diversi: home cinema oppure home video o anche home theatre.
Ma se le tecnologie digitali hanno reso piu' affidabile e meno costosa la catena del valore dalla produzione all’utenza, altre tecnologie hanno consentito lo sviluppo di sistemi di riproduzione su grande schermo, quali quelle degli schermi piatti, almeno fino alla dimensione di circa 60" (150 cm di diagonale dello schermo), o quelle dei videoproiettori, che permettono di coprire oggi le grandi dimensioni degli schermi cinematografici.
Questo allargamento dell’area video, un tempo confinata nella piu' o meno ingombrante e pesante scatola del televisore - su dimensioni d’immagine che non hanno potuto spingersi al di la' di quelle consentite dagli schermi a raggi catodici a 32" (80 cm) - ha oggi infatti trovato negli schermi a cristalli liquidi soluzioni tecnicamente accettabili e commercialmente vantaggiose (il loro prezzo e' disceso in questi ultimi anni di 10-20 volte). Nel campo della videoproiezione poi, gli sviluppi conseguiti dalle tecnologie microelettromeccaniche dei MEM (Micro Electro Mechanics) hanno consentito di realizzare sia gli MMD (Micro Mirror Devices), alla base degli ottimi sistemi di proiezione DLP (Digital Light Processing), sia i GLV (Grating Light Valve) che permettono di realizzare proiettori a laser di grande potenza. Il considerevole sviluppo che la fisica di base ha conseguito in questi ultimi decenni ha quindi dato vita ad un’ampia gamma di scienze applicate che, a loro volta, hanno permesso di mettere nella mani dell’industria i mezzi piu' opportuni per la grande rivoluzione comunicativa oggi in atto.
Ma se schermi piatti e videoproiettori ad alta risoluzione hanno consentito di offrire agli spettatori la riproduzione ad alta definizione su grande schermo, le tecnologie audio hanno contribuito, dal canto loro, ad aggiungere al "palcoscenico visivo" rappresentato dai grandi schermi anche il corrispondente "palcoscenico sonoro", logico complemento di una visione appagante di immagini in movimento. La messa a punto dei sistemi 5.1 , in grado di avvolgere lo spettatore in un arco di sei sorgenti sonore (canali sinistro, centrale, destro, di surround sinistro, di surround destro e di sub-woofer), ha infatti permesso di ricreare presso l’utenza, anche consumer, quegli opportuni stimoli acustici che, uniti a quelli proposti dall’alta risoluzione del grande schermo, possono ricostruire le percezioni che una persona avrebbe se assistesse fisicamente alla scena riprodotta. Una opportuna combinazione dei sistemi di riproduzione video ed audio concorre dunque a rendere il piu' verosimile possibile la storia raccontata, attirando e coinvolgendo in essa lo spettatore e facendolo cosi' partecipe di essa. Saremo cosi' arrivati alla quasi perfetta finzione della realta'; cio' e' proprio quanto i sistemi di alta definizione su grande schermo si ripromettono di conseguire.


ATTIVITA’ DELLA SEZIONE ITALIANA DELLA SMPTE

6th DIGITAL INTERNATIONAL SMPTE FORUM – Venezia 2 settembre 2008

Proseguiamo in questo numero del Bollettino la descrizione delle relazioni presentate a Venezia lo scorso 2 settembre, nell’ambito della 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, con la sesta edizione di un Forum, dedicato quest’anno a "L’industria della cinematografia digitale: i contenuti che creano valore".
Presentiamo in questo numero gli argomenti della relazione di Peter Wilson intitolata "Digital Content Creation for the D-Cinema Supply Chain". Peter Wilson, dopo una lunga militanza prima in Sony e poi in Snell & Wilcox, e' oggi il Direttore della Tecnologia presso la EDCF (European Digital Cinema Forum). Fra i primi sperimentatori dei sistemi ad alta definizione, ancora analogici negli anni ’80, Peter Wilson ha acquisito una vasta competenza nel settore delle tecnologie digitali del motion imaging, allargando poi i suoi interessi al Cinema Digitale. Egli ha strutturato la sua esposizione su una serie di domande chiave sul Cinema Digitale.
Siamo di fronte alla morte del cinema su pellicola?" La risposta di Peter a tale domanda e' NO, NO, NO ! Mentre le copie di distribuzione possono essere sovraesposte, i negativi forniti dalla camera non lo sono mai, fornendo quindi alla produzione un’assoluta garanzia.
"Quali sono gli elementi catalizzanti per una migrazione del cinema al digitale?" La risposta e' molteplice.
  • in proiezione: un’aumentata sicurezza, la riduzione dei costi di duplicazione e di spedizione delle copie di distribuzione, una migliorata automazione del servizio non disgiunta dai controlli sui permessi d’uso, la possibilita' di gestire contenuti alternativi e di eventi dal vivo (sport, ecc.),

  • in produzione e post-produzione: il passaggio al digital intermediate per la post-produzione, la facilita' nel clonare master di duplicazione, il passaggio alla ripresa digitale, gli effetti speciali, la produzione di film interamente digitali.

"Cosa offre il digital intermediate?" La produzione in digital intermediate permette di realizzare nei lungometraggi riprese dal vivo, computer graphics, computer animation, titolazioni, missaggi ed edizioni sonore multitraccia. Di contro essi richiedono una correzione colore secondaria, l’assemblaggio di immagini dal vivo ed in computer grafica, le titolazioni e i missaggi e le edizioni sonore multitraccia. Il passaggio dalla pellicola al digitale (scanning) può essere realizzato con risoluzione 2K in tempo reale con telecinema Spirit + Pandora o Da Vinci e oppure con risoluzione a 2k, 4K e 6K in tempo differito con flat bed scanner e processore IT. Il prodotto finito puo' essere fornito su pellicola (Arri Laser) per le sale analogiche tradizionali oppure come Digital Source Master per i cinema digitali, la televisione e le copie in DVD.

Cosa e' il K?" E’ la rappresentazione binaria di 1000 (o meglio 1024), ma al tempo stesso una semplice misura del formato di cinema. Il K viene espresso o come dimensioni dell’immagine in pixel per riga e per colonne:

2K 2048 x 1556 1.33 Scan of a 35mm Film frame
2048 x 1080 1.89 Digital Cinema Container
2048 x 858 2.39 Digital Cinema
1998 x 1080 1.85 Digital Cinema
4K 4096 x 3112 1.33 Scan of a 35mm Film Frame
4096 x 2160 1.89 Digital Cinema Container
4096 x 1716 2.39 Digital Cinema
3996 x 2160 1.85 Digital Cinema
3840 x 2160 1.77 Super Hi Vision
8K 8192 x 4320 1.77 Super Hi Vision
oppure come Megapixel (Milioni di pixel), ad esempio:
2048 Horizontal x 1080 Vertical = 2.2 Megapixels
8192 Horizontal x 4320 Vertical = 35.4 Megapixels
Cosa offre la ripresa digitale? Il film su pellicola offre un’ampia dinamica, una grande latitudine di posa, un grande spazio di riproduzione cromatica, ma relativamente elevati costi di ripresa. Di contro la produzione digitale offre una immediatezza di controlli, un controllo monitoriale gia' sul set e lunghe durate di ripresa.

"Cosa dire delle camere digitali?" La loro scelta non e' facile per piu' aspetti: il prisma dicroico di separazione dei colori primari (eguaglianza delle bande cromatiche), i sistemi di separazione a strisce (stripe type color splitter, anch’essi con problemi nell’eguaglianza delle bande), i sistemi di separazione Bayer (diseguali bande di luminanza e croma). Esiste pero' un’ampia scelta di tipi e dimensioni dei chip di trasduzione: mentre quelli con prisma da 2/3" a 1/4" non accettano le ottiche cine, quelli a strisce o Bayer le possono usare. Comunque la dimensione del chip influisce sulla creativita' (per problemi sulla profondita' di campo). La risoluzione poi influenza sia dinamica che sensibilita'.
E’ poi seguita una rapida rassegna sia delle camere disponibili per il cinema digitale, sia dei sistemi di registrazione (su nastro o su disco, compresso o non, interframe o intraframe). I sistemi di registrazione non compressi offrono una migliore qualita', ma sono piu' cari ed occupano piu' spazio di registrazione. Quelli compressi invece offrono qualita' inferiori (da buono a scarso), hanno costi medi, consumano meno spazio di registrazione e, a causa della compressione interframe, non sono ideali per l’edizione. Comunque una camera con chip di piccole dimensioni e con compressione interframe non e' adatta per produzioni di cinema digitale anche se sulla confezione ha le diciture "digitale" e "alta definizione".

"Come stiamo col Cinema Digitale Stereoscopico?" Quest’anno vi sono 40 film 3D in produzione ed almeno 13 previsti per l’anno prossimo. Circa il numero delle sale in cinema digitale 3D ve ne sono gia' circa 800 negli Stati Uniti ed 80 in Gran Bretagna. La produzione di film 3D e' per lo piu' in digitale, con computer grafica o dal vivo. La presente crisi dei Sub Prime sta incidendo sulla produzione di film 3D anche se i produttori americani offrono possibilita' di appalti. La grammatica 3D sta comunque sviluppandosi pur avvertendosi la necessita' di formazione nel settore.


ATTIVITA’ INTERNAZIONALI DELLA SMPTE

SMPTE MOTION IMAGING JOURNAL

E’ di particolare importanza il numero di settembre del SMPTE JOURNAL, che ha avuto fra l’altro un’ampia diffusione fra i visitatori dell’IBC08 di Amsterdam, per gli approfonditi Reports sulle attivita' dei Technology Committees della SMPTE e su quelle del mondo industriale del settore del Motion Imaging, che il Journal pubblica a cadenza annuale.
Quelle dei Committees e del mondo industriale sono attivita' fra loro strettamente connesse: infatti i primi provvedono a mettere a punto quegli standard che serviranno poi a guidare gli sviluppi tecnologici tradotti dall’industria del settore in apparati e sistemi operativi. Il tutto in un’area estremamente ampia che va dal content workflow, attraverso le operazioni di post-produzione, processamento audio,registrazione e archiviazione dati, fino alla content distribution e al television broadcasting, non dimenticando le necessita' di asset management, automation development, security and rights management.
I Reports di quest’anno danno un quadro chiaro sui progressi verso la diffusione televisiva digitale terrestre, nell’acquisizione dei contenuti e nell’evoluzione del 3D sia nella produzione che nella restituzione all’utenza.
Proprio per adattarsi al rapido sviluppo delle tecnologie della comunicazione la SMPTE ha apportato importanti miglioramenti nella struttura dei suoi Engineering Committees nei settori del cinema digitale, delle tecnologie dell’immagine e nella gestione di files, wrappers e metadata.
Per completare il quadro dello sviluppo tecnologico, viene anche fornito un panorama delle attivita' dell’ASC (American Society of Cinematographers), dell’ATSC (Advanced Technology Systems Committees) e del CEA (Consumer Electronics Association).

SMPTE 2008 TECHNICAL CONFERENCE & EXPO

Con la Pre-Conference del 27 ottobre e la Conference & Expo tenuta dal 28 al 30 ottobre scorsi a Hollywood (Ca) presso il Renaissance Hollywood la SMPTE ha presentato la sua piu' importante manifestazione annuale, secondo un programma pubblicato nel passato Bollettino. La Pre-conferenza ha fornito un chiaro resoconto delle attivita' tecniche sviluppate nella copertura in HDTV dei Giochi Olimpici di Pechino e del programma "Planet Earth" della BBC. La conferenza ha invece toccato gli aspetti tecnologici dei piu' recenti sviluppi delle tecniche d’immagine, dalla transizione verso la televisione digitale, ai tutorials della PDA (Professional Development Academy), la recente iniziativa della SMPTE, fino alle tecnologie di interchange.
Ne daremo un resoconto nei successivi numeri del Bollettino.





SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

e-mail : franco.visintin@smpte.it

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I vari formati di alta definizione oggi in uso
Peter Wilson al VI Forum della SMPTE
gli speaker del VI Forum sul Cinema Digitale all'uscita dal Palazzo del Cinema di Venezia
logo dell'EDCF (European Digital Cinema Forum)
Il numero di settembre del SMPTE Motion Imaging Journal