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    SMPTE - Sezione Italiana
            BOLLETTINO 83
            Novembre 2007



EDITORIALE

Nello scorso editoriale si era rilevato come l’attenzione delle grandi manifestazioni (Nab di Las Vegas ed IBC di Amsterdam, tanto per citare le maggiori) si vada spostando dall’Alta Definizione, ormai acquisita come "la televisione del futuro", ai nuovi orizzonti aperti alla comunicazione dal mondo dell’ IT (Information Technology):la IPTV e la Mobile TV. Se la rivoluzione digitale ha agito come un formidabile catalizzatore per le tecnologie basate sulla IT, affiancandole alle gia' mature tecnologie audiovisive, la faticosa apertura di un dialogo fra questi due mondi, quello televisivo e quello informatico, sta scoprendo alla comunicazione orizzonti sconfinati finora impensabili. Si ha la chiara sensazione di essere solo all’inizio di un periodo di forti cambiamenti nei nostri modi di comunicare, stratificatisi attraverso l’esperienza di almeno quattro millenni, dall’invenzione delle prime forme di scrittura fino alle recenti memorie allo stato solido. E’, con le parole di Rupert Murdoch, la "golden age of media".
Riguardo alla IPTV la letteratura sta crescendo rapidamente, rivelando un panorama molto piu' complesso ed articolato di quanto in un primo tempo potrebbe apparire. A tale proposito, un libro di due esperti, Howard Greenfield e Wes Simpson, edito di recente dalla benemerita Focal Press ed intitolato "IPTV & Internet Video", illustra le varie possibilita' offerte dal IP video, cioe' da un segnale video digitale compresso e trasformato in file secondo il Protocollo Internet (IP) atto a permettere un suo piu' sicuro e facile trasporto su una qualsiasi rete informatica. Anche il SMPTE Motion Imaging Journal ha dedicato in un suo recente numero un interessante report alla IPTV, come illustrato in altra parte di questo bollettino.
Una prima possibilita', denominata IPTV (Internet Protocol TV), e' quella di disporre di una rete chiusa, protetta e limitata geograficamente, in cavo, o via satellite ma con accesso condizionato, gestita da un grande telecom provider o da un cable operator che su essa puo' instradare ai suoi utenti programmi televisivi digitali a definizione standard (SDTV) o anche ad alta definizione (HDTV). In tal modo viene assicurata, attraverso servizi a pagamento (varie forme di Pay-TV), sia una corretta gestione dei diritti (DRM, Digital Right Management) dei produttori dei programmi, sia un miglior controllo sulla qualita' dei servizi forniti (QoS, Quality of Service).
Una seconda possibilita', denominata Internet Video (o Internet TV), consente di distribuire su una rete aperta e pubblica con accesso a livello mondiale, quale e' Internet (denominata appropriatamente World Wide Web), programmi video senza pero' alcuna protezione dei loro diritti. Va poi comunque ricordato che anche le migliori reti internet (ADSL) possono presentare problemi legati alla insufficiente banda, all’elevato traffico o all’inadeguatezza delle connessioni in prossimita' dell’utenza, traducendosi tutto cie' in una minore QoS. L’Internet Video si dimostra quindi piu' adatto alla diffusione di clip di varia lunghezza generati dalla stessa utenza (user-created short and long form video clips) come il rapido sviluppo di forme di comunicazione quali YouTube sta dimostrando in questi ultimi mesi.
E’ molto probabile comunque che tali due diversi format possano in alcuni casi non essere fra loro in competizione, ma rappresentare per operatori broadcast e in cavo una offerta piu' allettante verso la loro utenza. L’Internet Video infatti potrebbe essere visto come un opportuno complemento all’offerta IPTV, reindirizzandolo verso portali in grado di comunicare via STB (Set-Top-Box, cioe' i decoder di utenza) direttamente con i televisori degli utenti. Il tutto poi potrebbe permettere forme di interattivita' (iTV) che potrebbero preludere, per la IPTV, a piattaforme di VoD (Video on Demand). Che le cose si stiano muovendo in tale direzione lo dimostra anche il recente accordo firmato tra Telecom Italia e Sky-Italia per trasmettere fin da ora su Alice Home TV tutti i canali Sky gia' diffusi via satellite e via cavo (Fastweb).
Per un ulteriore approfondimento su questi temi si rimanda al "IPTV Status Report" a firma di Wes Simpson apparso sul numero di Ottobre 2007 del SMPTE Motion Imaging Journal di cui e' possibile trovare un sommario su questo stesso bollettino.


SMPTE MOTION IMAGING JOURNAL

Da qualche mese lo storico Journal della SMPTE (figura) ha cambiato veste tipografica ed impaginazione. La rivista e' ora divisa in tre sezioni. La prima sezione, denominata "Reports", contiene i messaggi degli officers dell’associazione, i resoconti delle manifestazioni societarie, i rapporti delle Section Meetings e l’almanacco storico. La seconda sezione, chiamata "Features", e' il vero cuore della rivista al quale viene oggi assegnata una migliore visibilita', contenendo i "papers" cioe' gli articoli di ricercatori ed esperti sui temi del Motion Imaging. La terza sezione, denominata "Departments", è dedicata alle news, ai futuri eventi SMPTE, alla consueta rassegna dei nuovi prodotti e alla modulistica per i membri ed i Sustaining Members della SMPTE.
Il numero del Settembre 2007, in particolare, contiene un vasto ed esauriente "Progress Report" sui vari settori di sviluppo del Motion Imaging. Fra di essi richiamiamo l’attenzione sull’articolo "IPTV Status Report" a firma di Wes Simpson, presidente e fondatore della societa' di consulenza Telecom Product Consulting, che presenta un rapporto sul presente stato dell’arte della IPTV.
L’articolo si apre con una precisazione sul termine IPTV. Mentre e vero che tutte le installazioni IPTV inviano segnali video su reti IP (regolate cioe' dal Protocollo Internet), non e' altrettanto vero che ogni video inviato sulla rete pubblica Internet e' IPTV, venendo in tal caso denominato "Internet Video". La IPTV e' quindi semplicemente un altro modo per fornire all’utenza i tradizionali canali televisivi, utilizzando reti private IP (DSL), affiancandosi cosi' alle convenzionali reti televisive terrestri, via cavo o via satellite.
Nei sistemi IPTV i segnali SD vengono di norma compressi a 2,5 Mb/s, mentre quelli HD fra 6 e 10 Mb/s, valori paragonabili a quelli delle diffusioni via satellite o cavo. Un decoder STB (set top box) consente all’utenza casalinga di convertire il segnale IPTV in un segnale video standard con cui alimentare il proprio televisore o videoproiettore.
L’architettura di un sistema IPTV (figura) prevede:
  • Il Super Headend ove i contenuti video, raccolti da piu' sorgenti (canali film, news, sport, ecc.), vengono convertiti e compressi in formato IP (strutture a pacchetti)
  • L’IP network ad alta capacita' che trasporta i pacchetti dei contenuti ai "Video Serving Offices" posti in prossimita' delle varie utenze
  • Il Video Serving Office ha il compito di raccogliere contenuti da sorgenti di programmi locali, convertendoli e comprimendoli in formato IP ed aggiungendoli al flusso principale ricevuto dal headend. Nei sistemi IPTV che forniscono anche un servizio VoD (Video on Demand) ospita il server VoD.
  • Connessioni locali ad alta velocita' che portano le uscite dei Video Serving Offices ai "Local End Offices"
  • Il Local End Office, in genere ospitato presso le sottostazioni telefoniche, ove un DSLAM (Digital Subscriber Line Access Multiplexer) fornisce sui doppini telefonici di utente in uscita (Digital Subscriber Loop) un multiplex dei servizi video, dati e voce (telefono)
  • L’utente (Viewer’s Home), ove i vari servizi in arrivo vengono separati mediante un DSL splitter: la linea telefonica per alimentare il telefono (voice) e un DSL Modem per separare la linea dati per il computer da quella IP Video dalla quale un decoder STB (Set Top Box), spacchettando e decomprimendo il segnale IP, ricava i segnali video e audio digitali per il televisore.
  • Un insieme di software, essenzialmente Middleware (programmi informatici che fungono da intermediari tra diverse applicazioni), aventi il compito di svolgere funzioni essenziali per l’operatività del sistema IPTV quali l’autorizzazione agli abbonati, il criptaggio dei contenuti, la guida ai programmi (EPG, Electronic Program Guide), i servizi di Video on Demand (VoD) ed il cambio di canale.

SMPTE STANDARD ACTION NEWSLETTER

E’ uno dei nuovi servizi offerti sul sito www.smpte.org dell’Associazione alla pagina "Standard Action Newsletter". Gli abbonati a tale servizio, aperto sia ai membri SMPTE che ai non membri, possono ricevere settimanalmente una newsletter che li informa sugli sviluppi delle attivita' che le varie commissioni SMPTE svolgono per la messa a punto di Standards, Recommended Practices e Engineering Guidelines, relativamente all’emissione di nuovi documenti o alla revisione di documenti esistenti. Il servizio e' anche aperto a quanti desiderino dare un loro contributo alle discussioni in corso presso le varie commissioni.
Per usufruire di tale servizio e' sufficiente inviare un email al seguente indirizzo standards_action-subscribe@smpte.org. Si ricevera' di ritorno un "welcome message". Qualora tale messaggio non fosse ricevuto si prega di controllare che lo spam filter del computer del richiedente non blocchi il dominio "list.smpte.org" consigliando di aggiungerlo alla white list del computer e/o di inserire l’indirizzo detto (standards_action@lists.smpte.org) nella lista dei contatti email.





SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

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Fig.1, il “SMPTE Motion Imaging Journal” nella sua nuova veste grafica
Fig.2, architettura di un sistema IPTV