www.smpte.it
    SMPTE - Sezione Italiana
            BOLLETTINO 77
                Aprile 2007



EDITORIALE
Il mondo della comunicazione sembra in questi ultimi anni il cratere di un vulcano, dal quale fiotti di magma incandescente vengono lanciati a piu' riprese verso il cielo: uno spettacolo pirotecnico impressionante al quale l’opinione pubblica e le stesse istituzioni faticano a seguire.
La scintilla che ha scatenato il tutto, piu' di venticinque anni fa, e' stata la digitalizzazione dei segnali audio e video, le cui premesse sono state messe a punto con eccezionale rapidita' durante gli anni ’70 del secolo scorso. Tale operazione ha permesso di aprire alla comunicazione audiovisiva quegli stessi spazi nei quali stava contemporaneamente espandendosi la tecnica informatica. Le due tecnologie audiovisiva ed informatica hanno cosi' iniziato gradualmente a fondersi, scambiandosi ruoli e responsabilita': la tecnica audiovisiva ha adottato per i suoi segnali la struttura del "file" informatico, guadagnando in efficienza e snellezza nei trasporti spaziali (trasmissione) e temporali (registrazione); la tecnica informatica ha aperto le sue reti al transito dei segnali audiovisivi.
Tali traguardi, raggiunti con grande rapidita' dai laboratori di ricerca, hanno pero' messo in forte difficolta' i costruttori che, anche se in parte responsabili con i loro reparti di ricerca, fanno molta fatica a cavalcare l’onda delle tecnologie. Le soluzioni che essi offrono ad un’utenza sempre piu' stordita spaziano dal Cinema Digitale alla Mobile TV (coinvolgendo cosi'l’area della telefonia mobile), dalla Televisione Digitale (nelle sue tre versioni terrestre, satellitare ed in cavo) alla IPTV, il vero punto di arrivo di tutta questa operazione di fusione. Quest’ultima denominazione descrive quei servizi di televisione digitale forniti agli utenti del Protocollo Internet su connessioni a banda larga, spesso disponibili insieme ad un accesso alla rete internet ed alla possibilita' di trasmettere su di essa pacchetti vocali (VoIP, cioe' comunicazioni telefoniche), dando cosi' vita al ben noto "Triple Play" (telefono, televisione, navigazione sul web).
Alla IPTV (Internet Protocol TeleVision) e' stata dedicata la grande conferenza tenutasi a fine gennaio ad Orlando in Florida. Organizzata congiuntamente, come nello scorso anno, dalla SMPTE e dal VSF (Video Services Forum), la conferenza ha presentato i piu' avanzati progressi nel campo dell’immagine in movimento e dei servizi di trasporto video. Il tema dell’ Internet Broadcasting e' stato cosi' affrontato nella sua interezza, come oggi s’usa dire "end-to-end" (e tale era proprio il titolo della conferenza).
Due intere mezze giornate della conferenza hanno ospitato altrettanti tutorials in cui sono state presentate le nozioni fondamentali dell’IP Broadcasting. Alcune sessioni sono state dedicate al B2B broadcast (trasmissione business-to-business fra utenti paritetici) descrivendo il file-based broadcast TV workflow e gli strumenti ed apparati necessari a tale trasferimento sia a livello SD (standard definition) che a quello HD (high definition). Altre sessioni hanno poi trattato il B2C broadcast (business-to-consumer, tipico della televisione) discutendo i modi per trasferire i contenuti dalla loro acquisizione e trattamento fino alla variegata tipologia di apparati di restituzione presenti presso l’utenza (televisori, ricevitori mobili, computer portatili e fissi).
Non ha potuto poi mancare un riferimento alla "qualità" del servizio, tema troppo spesso ignorato, specie oggi in presenza di una forte proliferazione di servizi all’utenza. Si e' quindi parlato di giusto contenuto con una giusta qualita', fornendo le informazioni opportune sui sistemi di misura atti ad assicurare le aspettative di qualita' del servizio.
Vale la pena di ricordare che quello del "Triple Play", di cui oggi sempre più spesso si parla, è un vecchio sogno di quasi cinquant’anni fa. Nella prospettiva, ambiziosa per quei tempi, di attuarlo, il IX gruppo di studio del C.C.I.T.T. (International Telephone and Telegraph Consultative Committee) della ITU (International Telecommunication Union) conio' nel 1971 il termine ISDN (Integrated Services Digital Network), ormai quasi dimenticato, che preconizzava una unica rete a banda larga in grado di ospitare servizi telefonici, televisivi ed informatici. Il vecchio sogno ha trovato oggi finalmente la sua attuazione.



SMPTE MOTION IMAGING JOURNAL

Sul numero di Novembre-Dicembre del 2006 del SMPTE Journal e' apparso un articolo di grande attualita' sui progressi dell’interfaccia seriale SDI. L’articolo, a firma di John Hudson e Nigel Seth-Smith, e' intitolato "3G: The Evolution of the Serial Digital Interface (SDI)".
No, l’articolo non si riferisce alla terza generazione dei telefoni cellulari, bensi' a quella di una interfaccia essenziale nel trasferimento di segnali video digitali non compressi:la SDI. Due importanti organizzazioni internazionali, la SMPTE e la ITU (International Telecommunication Union) hanno recentemente adottato nuovi standard per una interfaccia SDI capace di trasportare su strutture di connessione convenzionali (cavi, connettori e patch-panels) flussi elevatissimi di segnale video non compresso. La nuova interfaccia e' infatti in grado di trasportare flussi di 3 Gbit/sec (nominali) su cavi coassiali da 75 W con connettori BNC, quali quelli del sistema in alta definizione 1080p recentemente normalizzato e destinato alla futura produzione in HD per le sue elevate prestazioni, essendo un sistema ad esplorazione progressiva. Gli standard adottati hanno assunto le denominazioni: ITU-R-BT.1120-3, SMPTE 424M (per l’interfaccia fisica), SMPTE 425M (per la mappatura dei dati).
Fino ad oggi tale tipo di segnale richiedeva, per poter essere trasportato in forma non compressa, un doppio collegamento (dual link), comportando con cio' una rilevante appesantimento dei cablaggi delle isole produttive (produzione e post-produzione). Col nuovo tipo di interfaccia SDI sara' quindi possibile utilizzare componenti standard gia' presenti nella rete di trasporto di tali isole produttive quali connettori, cavi, patch-panels e quant’altro necessario al trasporto dei segnali HD. Componenti di tale tipo (connettori BNC e cavi a 75W ) erano utilizzati ormai da piu' di 70 anni nei sistemi di connessione degli impianti analogici di produzione televisiva. Quando, vent’anni fa, si incomincio' ad adottare segnali video digitali, fu possibile continuare ad utilizzare tali componenti, apprezzati per la loro semplicita' e robustezza, grazie all’introduzione dell’interfaccia SDI, normalizzata come SMPTE 259M. ed ai progressi costruttivi conseguiti nella costruzione di tali componenti. Quando poi, dieci anni fa, si incomincio' a far transitare su tali sistemi di connessione segnali video HD, quali i 720p o 1080i, l’evoluzione dell’interfaccia al tipo HD-SDI (SMPTE 292M) consenti' ancora una volta la riutilizzazione di tali componenti.
Ma perche' produrre in 1080p, un sistema che comporta flussi video di 3 Gbit/sec, doppi di quelli richiesti dai due formati oggi comunemente adottati per la trasmissione: il 720p (prevalentemente in America) e 1080i (in Europa)? La risposta e' molto semplice. I vantaggi offerti dai sistemi progressivi (p) su quelli interallacciati (i) sono evidenti per la qualita' delle immagini, specie per quelle con forte movimento, quali quelle degli spettacoli sportivi. L’interallacciamento introduce sui particolari in movimento dell’immagine una riduzione della definizione verticale valutata mediamente intorno al 30% (fattore di interallacciamento). Tale riduzione va aggiunta all’altra, anch’essa valutata mediamente al 30%, dovuta al "fattore di Kell" (il raster di esplorazione dell’immagine puo' non combaciare su alcuni particolari piu' minuti di questa) presente su ogni tipo di immagine, fissa o in movimento, ripresa dal vero (cioe' non sintetizzata). Il tutto si traduce quindi in una violenta riduzione del 49% della definizione verticale, non poco per le nostre ambizioni di alta definizione. Con segnali progressivi sarebbe quindi presente solamente il Fattore di Kell, riducendosi cosi' la definizione verticale mediamente al solo 30%.
Molti problemi vengono presentati dai cavi coassiali quando attraversati da segnali video ad elevato bit rate. Il principale e' la rilevante attenuazione provocata dallo skin effect (il segale transita solo sugli strati superficiali del rame del cavo). Sono quindi necessari provvedimenti di equalizzazione del cavo. Vi e' poi il problema del bitter risultante dal rumore acquisito dal segnale sul collegamento. Cio' comporta la necessita' di un re-clocking del segnale video digitale. L’articolo si diffonde quindi su tali necessita' di correzione del segnale video HD e sulle linee guida per il progetto base dell’interfaccia. Si rileva anche l’opportunita' di questo interfaccia per gli impianti di cinema digitale, ove si ha a che fare con segnali che comportano flussi di segnale dello stesso ordine di grandezza. Si segnala anche che i fornitori di semiconduttori prevedono l’impiego di un particolare silicio atto a consentire il re-impiego delle esistenti strutture di trasporto (cavi, connettori e patch-panels) con segnali video a 3Gbit/sec.




ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION

DIGITAL CINEMA SUMMIT at NAB-2007, Saturday, April 14 – Sunday, April 15
Anche quest’anno la Society of Motion Picture and Television Engineers e l’Entertainment Technology Center at USC riuniscono le loro forze, nell’ambito del NAB di Las Vegas (il piu' grande evento destinato alla tecnica televisiva), per esaminare la situazione del cinema digitale.
Il Summit si organizza attraverso due sessioni nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 aprile.
La sessione di sabato sara' focalizzata sulle tecniche del cinema stereoscopico, sull’avanzamento dello standard condotto dal comitato SMPTE DC-28, sulle tecnologie impiegate nei digital intermediates per la post-produzione, e su nuovi innovativi workflows per la proiezione digitale. La sessione verra' aperta da una Key-note presentata da Chris Cookson, Chief Technology Officer della Warner Bros. Entertainment Inc., che esplorera' la potenzialita' della qualita' del cinema digitale su tempi luinghi, avanzando a tale riguardo proposte per l’industria.
La sessione di domenica, programmata dal Entertainment Technology Center at USC, trattera' dei processi di concentrazione nella creazione dei contenuti e nella loro fruizione e delle sfide che tali fatti determinano, toccando gli aspetti della produzione e post-produzione, dell’allestimento dei cinema digitali e della pirateria al loro interno e proponendo alcuni case-studies al riguardo.



SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

e-mail : franco.visintin@smpte.it

SMPTE website : http://www.smpte.org

SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it




Fig.1, logo della joint conference "IPTV end-to-end"
Fig.2, perdite sul cavo coassiale e loro equalizzazione
Fig.3, segnale a 3 Gbit/sec prima e dopo l’equalizzazione su 100 mt di cavo Belden 1694A
Fig.4, segnale a 3Gbit/sec dopo 100 mt di cavo coassiale con equalizzazione e re-clocking