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    SMPTE - Sezione Italiana
            BOLLETTINO 73
            Dicembre 2006



EDITORIALE
Sembrava che l’inizio del nuovo secolo fosse marcato dalla transizione della televisione dal mondo analogico a quello digitale. Tale transizione aveva costretto l’utenza televisiva, quella che gli addetti ai lavori chiamano "end users", a confrontarsi con nuovi nomi, come quello del "digitale terrestre" (in contrapposizione al "digitale satellitare"), fra l’altro senza che alcuno provvedesse a spiegargliene il significato. In fin dei conti, la vecchia televisione, quella analogica, era stata fino all’altrieri solo terrestre, irradiata cioe' da impianti trasmittenti saldamente fissati alla terra e non installati su un satellite. Esisteva per la verita' anche la televisione analogica via cavo, ma la si scopriva solo quando i andava in Svizzera o in Belgio. Col digitale cambiò ovviamente il sistema di trasmissione, assicurato ora dal DVB (Digital Video Broadcasting) nelle tre versioni DVB-T (terrestre), DVB-S (satellitare) e DVB-C (via cavo).
Ma il povero utente non si era ancora rimesso dall’impatto con tali terminologie che ecco altri nuovi nomi giungere a turbarne il sonno. La cara vecchia televisione analogica, quella che ci appariva su schermi rotondeggianti ed ingombranti, si e' andata trasformando in un’idra dalle cento teste, o meglio …. dai cento schermi.
Ce la troviamo infatti sotto forma digitale, diffusa per via terrestre o satellitare o in cavo (distribuito in Italia da Fastweb) nei nuovi televisori a schermo piatto e di dimensioni anche ragguardevoli, presentata come DTV (Digital TeleVision) o meglio come SDTV (Standard Definition TeleVision). Ma già è in aria, emessa essenzialmente dai satelliti, una nuova televisione, la HDTV (High Definition TeleVision) per vedere la quale occorrono schermi ancora piu' grandi, oltre i 40 pollici di diametro. E’ il trionfo del grande schermo, ulteriormente nobilitato con nomi altisonanti come "home theatre" o "home cinema".
Ma la televisione ce la troviamo ormai anche sul piccolo schermo del computer: e' la IPTV (Internet Protocol TeleVision), diffusa sulla rete w.w.w (World Wide Web). E’ il trionfo del "broadband", della banda larga (ma, più correttamente, si dovrebbe parlare di bit-rate, poiché il termine "banda" e' ancora legato al mondo analogico), assicurata da una sempre piu' efficiente ADSL (Asynchronous Digital Subscriber Line), il sistema di trasmissione via Web in grado oggi di trasportare flussi superiori ai 10 Mbit/sec.
Ma la migrazione della televisione prosegue ancora verso altri schermi. Ora ce la troviamo anche sul piccolissimo schermo del telefono cellulare: e' la Mobile TV, diffusa per via terrestre col sistema DVB-H (Handheld), oppure sui piccoli schermi di televisori digitali portatili che la ricevono col sistema terrestre DVB-T.
La storia non e' pero' ancora finita. E’ notizia di un mese fa. Alcatel e Samsung Electronics hanno riunito le forze per sviluppare ricevitori portatili, ospitabili su telefoni cellulari o su computer palmtop o laptop, in grado di rivelare segnali televisivi provenienti da satellite. Cie' sara' possibile con un nuovo standard, sviluppato dal gruppo ad-hoc DVB-SSP (Satellite Services for Portable Devices) operante in seno al DVB Forum, risultante dalla evoluzione del DVB-H verso la banda satellitare S-Band (2,0-2,2 GHz). Un’altra alleanza, sviluppata fra gli operatori satellitari Eutelsat e SES Global, intende mettere in orbita entro il 2009 il satellite W2A operante su tale banda, giusto in tempo per sopperire alla temuta saturazione delle reti terrestri con tali tipi di servizi. In mezzo a tutto questo rimescolarsi di carte si trova il povero utente, bombardato da acronimi incomprensibili, sempre piu' male informato e smarrito.





ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION

4th SMPTE FORUM VENICE

Come promesso, proseguiamo la pubblicazione delle sinossi delle principali relazioni presentate alla 4ª edizione del SMPTE Digital Cinema Forum, tenutasi a Venezia lo scorso 6 settembre nel Palazzo del Cinema, in occasione della 63ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ed in collaborazione con la Biennale di Venezia. Nello scorso Bollettino abbiamo pubblicato quella di John Graham, SegretarioGenerale del EDCF (European Digital Cinema Forum). Pubblichiamo ora quella di Naohisa Ohta, Ph.D. e docente della Keio University (Giappone) presso il DMC (Research Institute for Digital Media and Content), fondato nel 2004 con una sovvenzione del governo giapponese.
L’istituto conduce ricerche su immagini ad elevata risoluzione a livello 4K (quattromila pixel per riga) e sulle loro applicazioni nella presentazione di contenuti digitali e nel cinema digitale, in stretta collaborazione col DCCJ (Digital Cinema Consortium of Japan). Il DMC è molto attivo e o dal 2004 opera su vari progetti.
Nel settembre 2005 il DMC ha realizzato, su un percorso in fibra ottica con Gigabit Internet Protocol (IP) di circa 15.000 km fra San Diego (California) e Tokyo, la prima connessione in real-time streaming di immagini di cinema digitale 4K.
Un altro progetto del DMC, il LyKEIOn Project, intende fornire alla comunita' gli strumenti tecnici per la gestione di immagini digitali di elevata qualita' nei settori del Cinema Digitale, della formazione col supporto di immagini 4K, degli archivi di cinema digitale (anche su tempi lunghi) e del restauro di film con tecniche digitali. Il progetto viene condotto insieme alle universita' di Kyoto, Tohoku e UCD (University of South California) e al Kawasaky City Museum.
Il prof. Ohta ha poi fornito dati recenti sullo sviluppo del Cinema Digitale in Giappone, con tre impianti a livello 4K, trentuno a 2K e quindici a 1,3K. Dall’ottobre del 2005 il DMC conduce, con la collaborazione di NTT, Warner Bros e Sony Pictures, prove di trasmissione di cinema digitale a 4K secondo le specifiche emesse nel luglio 2005 dal DCI (Digital Cinema Initiatives).
Il DMC e' regolarmente presente allo Skip City D-Cinema Festival che si tiene dal 2004 a Kawaguchi. Sta anche effettuando riprese in HD LSDI (quasi 2K) di spettacoli del Teatro Kabuki da proiettare nei cinema digitali come ODS (Other Digital Stuff, nome dato al materiale in alta definizione di qualità quasi 2K).


SMPTE Digital Content Connection and VSF VidTrans 2007 JOINT CONFERENCE
VSF e SMPTE riuniscono anche quest’anno, all’inizio del 2007, le loro risorse per presentare dal 21 al 24 gennaio 2007 ad Orlando (Florida) in una conferenza unificata un approfondito panorama sui piu' recenti progressi nel settore del Motion Imaging e dei servizi di trasporto del video. Parlando di servizi di trasporto i temi saranno ovviamente centrati sulla IPTV e sull’internet broadcasting.
La conferenza si presenta come una utile occasione d’incontro per fornitori di servizi, costruttori di apparati, utilizzatori finali e quanti altri sono interessati al dinamico mondo della televisione e del video. Un evento destinato ad essere ad un tempo formativo, informativo e chiarificatore delle nuove prospettive aperte dalla IPTV.
Ma perche' si e' scelto per questa edizione tale argomento? Esso e' invero il tema del momento: il numero degli abbonati alla IPTV negli Stati Uniti e' destinato a raggiungere nel 2010 la ragguardevole cifra di 63 milioni, con un reddito di tali servizi valutato, sempre per il 2010, in 26 miliardi di dollari. Una valida ragione dunque per non perdere questa conferenza.




SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

e-mail : franco.visintin@smpte.it

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SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it




Fig.1, espansione della televisione digitale verso il grande ed il piccolissimo schermo
Fig.2, connessione da San Diego a Tohyo di immagini in Cinema Digitale 4K realizzata dalla Keio University
Fig.3, logo della conferenza SMPTE-VSF Vidtrans 2007