www.smpte.it
    SMPTE - Sezione Italiana
            BOLLETTINO 70
            Settembre 2006



EDITORIALE
Finiti i Mondiali di Calcio di Germania, si incominciano a tirare le somme sull’operazione "HDTV in Europa". L’operazione era in effetti gia' iniziata con le Olimpiadi Invernali di Torino, ma con una ben minore enfasi di quanta invece attribuita dalla stampa internazionale all’evento tedesco. I tre punti di maggior interesse emersi da tali coperture televisive in alta definizione sono: le modalita' di acquisizione (ripresa e mixaggio) e di restituzione (riproduzione sugli schermi degli utenti) delle immagini HD ed i mezzi di trasmissione (digitale satellitare o terrestre) impiegati per la loro diffusione al pubblico.
Iniziamo dal terzo punto, piu'semplice ed immediato. Ambedue gli eventi hanno dimostrato, per quanto riguarda la diffusione dei programmi HDTV, la grande flessibilita' ed efficienza della diffusione digitale satellitare: questa si e' infatti rivelata piu' disponibile di quella terrestre nell’acquisizione delle nuove tecnologie HDTV, pronta come e' stata ad impiegare piu' evoluti sistemi di compressione quale il MPEG4-AVC. La diffusione digitale terrestre, anche se molto piu' capillare di quella satellitare nelle esigenze di programmazione territoriale, soffre invece della necessita' di destinare nuovi canali alla diffusione HDTV e quindi di una regolamentazione delle bande di trasmissione. In tal senso, solo con i Mondiali di Germania i broadcaster hanno avuto il coraggio di iniziare una sperimentazione, seppur timida, di diffusione della HDTV sul terrestre: le prove di trasmissione effettuate in tale occasione sia in Gran Bretagna che in Francia, come gia' annunciato nel precedente editoriale, hanno avuto l’intento di attirare l’attenzione delle autorita', cui spetta l’assegnazione di canali terrestri, sull’opportunita' di iniziare a destinarne alcuni anche alla HDTV.
Il primo punto menzionato, quello delle modalita' di acquisizione, e' strettamente connesso al secondo, relativo invece alle modalita' di restituzione presso l’utenza. Va sottolineato il fatto che quest’ultima e' alquanto frastornata nelle sue scelte sull’acquisto dello schermo piu' opportuno ad una visione HD. Su tali scelte ha influito pesantemente il ritardo con il quale si stanno delineando le strategie produttive in HD legate alla disponibilita' di standard adeguati. Fino allo scorso anno era chiaro che gli standard disponibili per la HD erano il 720p ed il 1080i, entrambi in grado di fornire un segnale video non compresso con bit-rate di circa 1,5 Gbit/sec. Le dichiarazioni della EBU (European Broadcasting Union) in favore dei sistemi progressivi (p), in grado di fornire immagini di migliore qualita', aveva fatto pendere la bilancia verso il sistema 720p, facendo arricciare il naso a quanti non lo giudicano vera alta definizione.
La disponibilita' pero' di un sistema 1080p, annunciata all’inizio di quest’anno, ha riaperto i giochi. E’ ben vero che il bit-rate del segnale video non compresso 1080p e' doppio di quello1080i, comportando cie' pesanti problemi di trasporto, ma l’annuncio della possibilita' di una sua facile conversione dal formato progressivo (p) a quello interallacciato (i), grazie al semplice sistema di compressione "mezzanine", ha riportato in gioco il formato 1080i: il 1080p verrebbe impiegato in sede di acquisizione ed archiviazione del prodotto televisivo HD, adottandosi il 1080i solo per la fase di diffusione. Va sottolineato a tale riguardo che la BBC ha reso noto che le sue strategie si indirizzano proprio su tale linea.
I costruttori dovranno quindi adeguare la loro produzione a questi sviluppi, aumentando pertanto l’offerta al pubblico di schermi 1080i. Le passate incertezze tecnologiche di cui prima si e' parlato hanno fino ad oggi interferito fortemente sul rinnovamento del parco televisori. L’utente che riteneva opportuno sostituire il vecchio televisore analogico, con schermo catodico in formato 4:3, con un apparato di nuova tecnologia si e' dovuto confrontare con un mercato che gli offriva un’ampia gamma di televisori a schermo piatto atti a ricevere segnali televisivi digitali SDTV (cioe' a definizione standard) nel formato 576i (cioe' con immagini digitali formate da 576 righe attive, equivalenti alle 625 righe totali del vecchio PAL analogico) oppure HDTV (in alta definizione), nei formati 720p (tanti) o 1080i (pochi) tutti comunque con formato d’immagine 16:9 e certificati dal marchio HD-Ready.
In conseguenza delle passate incertezze il parco televisivo non si e' ancora rinnovato e presenta oggi ancora una forte prevalenza dei vecchi televisori analogici in formato d’immagine 4:3. Con questi ultimi i broadcasters devono fare i conti nelle loro messe in onda, cioe' nel modo in cui il 16:9 viene alloggiato all’interno del 4:3. Come ricordato in un precedente editoriale, due sono i sistemi di inserimento: il "letter box" ed il "side cut" (vedi Figura). Col primo, il "letter-box", l’immagine in 16:9 viene totalmente inscritta all’interno di quella in 4:3 lasciando due bande nere sopra e sotto l’immagine in 16:9. Tale sistema presenta due inconvenienti: uno tecnico in quanto non utilizza la piena risoluzione verticale dello schermo in 4:3 poiche' perde ai fini dell’immagine le righe che esplorano le due bande inutilizzate, uno psicologico in quanto lo spettatore giudica il formato d’immagine a 16:9 riduttivo rispetto a quello a 4:3 poiche' gli fa perdere nell’immagine gli spazi occupati delle due bande nere.
Col secondo sistema, il "side-cut", lo schermo a 4:3 viene totalmente occupato in verticale dall’immagine a 16:9, perdendosi pero' di questa due fette laterali a destra e a sinistra. Per poterlo attuare e' necessario, in sede di ripresa o comunque di composizione d’immagine, porre attenzione a che nelle due fette laterali, perdute sugli schermi a 4:3, non siano presenti elementi essenziali dell’immagine, quali ad esempio particolari importanti nell’azione ripresa o dati iscritti nell’immagine (cronometraggi, tempi dell’azione, nomi di atleti o di squadre, punteggi, ecc.). Grande attenzione venne posta a tale riguardo nelle riprese delle Olimpiadi Invernali di Torino. Col "side-cut" attuato in tal modo lo spettatore dotato di schermo a 4:3 percepisce le immagini riprodotte con migliore qualita', godendo della piena definizione verticale in quanto tutte le righe di esplorazione sono impiegate, e con maggiore soddisfazione psicologica, non sentendosi defraudato di alcuna parte dell’immagine. Di contro lo spettatore che riceve tali immagini su uno schermo a 16:9 gode di una visione orizzontale piu' ampia, atta alla visione binoculare umana soprattutto quando l’immagine viene osservata sotto un angolo orizzontale maggiore di 40° su uno schermo ad alta definizione. Questi argomenti sono strettamente legati ai canoni tecnico-artistici che determinano la composizione d’immagine ed alla percezione visuale umana. Sara' quindi opportuno ritornarci sopra in un futuro editoriale.




ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION

DAL SMPTE MOTION IMAGING JOURNAL

Nel numero di May/June 2006 del Journal e' apparso un interessante articolo dedicato alla gestione automatizzata di archivi audiovisivi, argomento di grande attualita' per i broadcaster, impegnati oggi col digitale ad occupare spazi ben piu' ampi che nel passato analogico e quindi pressati dalla necessita' di aumentare la produzione dei programmi ricorrendo ai loro archivi.
L’articolo emerge dalla collaborazione fra il broadcaster britannico Granata ed i laboratori britannici della Sony BPRL (Sony Broadcast and Professional Research Laboratories) che ha portato alla messa a punto di un sistema di gestione archivi, denominato CNW (Content Navigation and Workflow). L’articolo e' il risultato di una relazione presentata alla IBC-05 ad Amsterdam da Dave Blackham, capo delle operazioni della Granata Media e da Michael Williams e Alan Turner, ricercatori del BPRL.
L’articolo descrive la progettazione di un sistema audiovisivo reale di produzione senza nastro (tapeless) destinato ad operare con qualsiasi infrastruttura di rete e con ogni mezzo e formato per societa' di produzione che, come la Granada, intendono abbandonare il nastro magnetico per velocizzare la circolazione e la riutilizzazione dei programmi. Il sistema prevede la generazione automatica di metadati da impiegarsi lungo tutto il processo produttivo. Nell’articolo si descrive l’architettura dell’intero sistema, le tecnologie di estrazione dei metadati automatizzati e come essi appaiono all’utilizzatore.
Ricordata la crescente efficienza degli archivi audiovisivi, sia in termini di accessibilita' che di capacita' e di costo, si sottolinea la necessita' di mettere a disposizione di programmisti, montatori e ricercatori un sistema semplice ed affidabile per accedere agli archivi e per navigare al loro interno fino a trovare il contenuto desiderato ed a riutilizzarlo per gli scopi voluti. Il sistema messo a punto consiste in una intelligente combinazione di processi classici ormai consolidati, di una intelligenza artificiale, di una ricerca che tenga in conto i fattori umani ed in un sistema computer a basso costo.
Il server CNW assolve a due funzioni principali: accedere da una stazione di edizione o da altri computer alla gestione dei media organizzati su metadati; estrarre tali metadati dai videoclip archiviati nel media server (realizzato con memorie su colonne di dischi duri RAID in grado di accumulare varie decine di Terabytes di contenuto audio e video su formati SDTV e HDTV) ed applicare i metodi di analisi e ricerca necessari alla navigazione nell’archivio.
Nella chiusura dell’articolo vengono esaminate le conclusioni della ricerca sottolineando i vantaggi produttivi del sistema ed i benefici che il flusso produttivo ne puo' trarre.

SMPTE-ITALY, 4th Digital Cinema Forum
Il Forum, organizzato dalla Sezione Italiana della SMPTE, si terra' anche quest’anno a Venezia, nell’ambito della 63ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nella mattinata di mercoledi' 6 settembre col titolo "D-Cinema and 3D Stereoscopic Movies: which opportunities for Art and Business", presso la Sala Volpi del Palazzo del Cinema.
I traguardi conseguiti in questi ultimi anni dalle tecnologie dell’immagine e, in particolare, lo sviluppo rigoroso di standard per il Cinema Digitale hanno dato nuovo impulso alle ricerche, gia' in atto da molto tempo sulla pellicola cinematografica, per un Cinema Tridimensionale, il cosiddetto 3D, interessanti la riproduzione prospettica di immagini in movimento e dei suoni ad esse connessi. La SMPTE, che da molti anni e' impegnata nello sviluppo del Cinema Digitale, allarga quindi col suo 4° Forum la sua attenzione anche al Cinema 3D.
Il programma del Forum prevede alle ore 9,00 la registrazione dei partecipanti, l’inizio dei lavori alle 9,30 ed il loro termine alle ore 13,30. Il forum prevede la presenza di relatori di chiara fama americani ed europei fra i quali Al Burton (USA), Naohisa Ohta (Giappone), Anders Geertsen (Danimarca), Matt Cowan (USA), Joel Schiffman (USA), Paolo Protti (Italy) e Franco Visintin (Italy).
Durante i giorni della Mostra, alla mattina, in quattro sale di proiezione verranno presentate produzioni in cinema digitale in 3D, in accordo con le specifiche internazionali. In chiusura del Forum verranno premiati i pionieri del DC, cioe' quelle persone ed organizzazioni che hanno contribuito all’innovazione del workflow del Cinema Digitale assegnando loro il premio "Bravo Awards".organizzato dalla Sezione Italiana della SMPTE col supporto di Sony-Italia.
Le richieste di registrazione al Forum dovranno essere inviate al Chairman della Sezione Italiana della SMPTE Franco Visintin, e-mail: fravisitin it, fax: 02.42295359.



SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

e-mail : franco.visintin@smpte.it

SMPTE website : http://www.smpte.org

SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it




Fig.1, adattamento di immagini in 4:3 nello schermo a 16:9
Fig.2, sistema per la gestione automatizzata di crchive audiovisivi
Fig.3, relatori al Forum sul Cinema Digitale dello scorso anno a Venezia