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    SMPTE - Sezione Italiana            BOLLETTINO 67               Maggio 2006 |
EDITORIALE Proseguiamo gli argomenti relativi agli standard video esposti già nei precedenti bollettini. Dopo aver descritto i formati e le frequenze d’immagine ci occupiamo ora delle informazioni contenute in ogni pixel dell’immagine, quelle cioè da acquisire nelle operazioni di ripresa (camera, scanner) e restituire poi sugli schermi degli utenti. CAMPIONAMENTO DELLE INFORMAZIONI VIDEO Una volta definite le dimensioni delle mappe d’immagine per i vari formati SDTV, HDTV e DC, che indicano i pixel orizzontali (pixel sulla parte attiva della linea di esplorazione video) ed i pixel verticali (definiti dal numero di linee attive della mappa), resta da definire quali informazioni allocare in ogni pixel della mappa. Nei primi processi di acquisizione, con la fase di traduzione da immagine a segnale video, e negli ultimi di restituzione, con la fase di traduzione inversa da segnale video a immagine, all’interno di ogni pixel vengono allocate le informazioni di colore primarie rossa, verde e blu (RGB, red green blue). Sono queste delle informazioni molto precise, che comportano la definizione delle coordinate delle cromaticità dei tre primari con i quali l’intera catena comunicativa, dall’acquisizione alla restituzione, lavora. Stabilite per il mondo video a livello internazionale, tali cromaticità vengono specificate mediante le coordinate cromatiche (x,y) riferite al diagramma di cromaticità ICI-CIE 1931 (definito cioè nel 1931 dall’International Committee on Illumination, chiamato anche CIE, Comitè International d’Eclairage) ove individuano lo "spazio della cromaticità RGB", cioè lo spazio contenente le cromaticità riproducibili dal sistema come conseguenza della scelta dei primari rosso verde e blu. Insieme alle coordinate di tali primari vengono anche definite quelle del bianco di riferimento W, cioè della cromaticità bianca ottenuta in riproduzione quando i tre segnali video primari relativi a rosso verde e blu hanno la stessa ampiezza. Si è stabilito di riferire tale cromaticità a quella della luce diurna ( daylight , cioè quella nelle zone d’ombra non colpite direttamente dalla luce del sole) di cui si specifica la "temperatura di colore" espressa in gradi Kelvin °K (cioè quella temperatura alla quale dovrebbe funzionare una lampada ideale, il cosiddetto corpo nero, per fornire la detta luce). Per le norme europee tale luce ha una temperatura di colore di 6.500°K (il cosiddetto WD), mentre alla nascita della televisione a colori, con lo standard NTSC 1953, era stata proposta come luce bianca di riferimento la WC (2750°K). L’evolversi dal 1931 (data di emissione del primo diagramma ICI-CIE) della tecnologia in tale campo, volta alla ricerca di materiali (ad esempio i fosfori dei tubi a raggi catodici o degli schermi a plasma) e di sistemi che permettessero una migliore riproduzione cromatica dell’immagine, sia come fedeltà che come luminosità, ha portato alla proposizione di vari tipi di primari e di bianchi di riferimento. I vari standard televisivi apparsi sul mercato negli ultimi decenni, PAL e NTSC per la TV analogica, SDTV e HDTV per quella digitale, possono quindi presentare leggere differenze nell’adozione dei primari (RGB) e del bianco (W), peraltro non fastidiose e scarsamente rilevabili dall’utente medio (Fig.1). Stessa evoluzione si è verificata in campo informatico con l’introduzione, ad esempio, dei primari Adobe e Apple (Tav.1). Le informazioni primarie (RGB) possono essere facilmente ottenute in sede di acquisizione (telecamera o scanner d’immagine) componendo l’immagine a colori ripresa nelle tre immagini primarie rossa verde e blu ed esplorando ciascuna di esse con le consuete procedure video (righe e quadri successivi). I tre segnali che escono da tale operazione, ER del rosso, EG del verde e EB del blu, forniscono simultaneamente per ogni pixel le quantità dei tre primari in esso contenuti (fig.2). Procedura inversa viene invece seguita nei dispositivi di restituzione (tubi d’immagine a raggi catodici, schermi piatti, ecc.), ove in ogni pixel vengono restituite dai tre segnali primari (RGB) le relative quantità dei colori primari. Nel prossimo editoriale vedremo come, per il trasporto delle dette informazioni, sia più opportuno
utilizzare un codice diverso dal (RGB), quello (YUV). ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION
SMPTE MOTION IMAGING JOURNAL
Segnaliamo qui, come già fatto nel precedente bollettino, un altro interessante articolo apparso
nel numero di gennaio 2006 del Journal . Riprendendo il tema dello standard HDTV 1080p , si affronta
il tema del suo trasporto. L’articolo, dal titolo "Mezzanine Compression for 1080p",
è stato scritto da Richard Russell, ricercatore senior del BBC’s Research &
Development Department di Kingswood Warren (Surrey. U.K.). Esso evidenzia il crescente interesse degli
ambienti tecnici per uno standard avviato a divenire lo "standard di produzione". SMPTE – Bollettino della Sezione Italia c/o Franco Visintin e-mail : franco.visintin@smpte.it SMPTE website : http://www.smpte.org SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it |
Fig. 1, i primari video RGB nel diagramma di cromaticita' ICI-CIE | ||
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Tav. 2, coordinate cromatiche dei primari RGB | ||
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Fig.2, acquisizione dei segnali video RGB | ||
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