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    SMPTE - Sezione Italiana            BOLLETTINO 66                Aprile 2006 |
EDITORIALE Proseguiamo il tema sulla frequenza d’immagine iniziato nello scorso bollettino, nell’ambito di una ricapitolazione degli standard che presiedono ai tre grandi momenti della catena audiovisiva, acquisizione, trasporto e restituzione. A fianco delle norme video a 50 e 60Hz esiste anche la norma cinematografica a 24-25Hz, di cui è necessario tener conto quando i film su pellicola vengono trasdotti in segnale video (grazie ad apparati denominati telecinema) per la loro messa in onda sulle reti televisive o per la loro traduzione su supporti pre-registrati (cassette VHS o DVD). E’ noto che il cinema ha adottato a livello internazionale, ormai da parecchi decenni,la sequenza di 24 fotogrammi al secondo (in italiano fg/s o in inglese fps = frames per second), che ha sostituito già dagli anni ’30 le preesistenti frequenze di 14 fg/s (Lumière) e di 19 fg/s (Pathè), abbandonate quando l’uso nei proiettori cinematografici di fonti di luce di maggiore potenza ne ha rivelato lo sfarfallìo d’immagine (flicker). La frequenza limite di sfarfallìo è infatti principalmente connessa alla luminosità dell’immagine riprodotta, risultando cioè funzione di tale luminosità (vedi Fig.1). I continui progressi delle fonti luminose hanno poi reso impossibile, a causa del detto flicker, anche la proiezione diretta di film a 24 fg/s che vengono pertanto proiettati nelle sale cinematografiche con 48 immagini al secondo, facendo marciare la pellicola sempre a 24 fg/s ma illuminando ogni suo fotogramma due volte. L’uso della sequenza di 25 fotogrammi al secondo è stato invece consigliato per la produzione di telefilm destinati al mercato televisivo della "50Hz region". In tale regione infatti, per la messa in onda di film a 24 fg/sec, la pellicola viene letta dal trasduttore (telecinema) alla velocità di 25 fg/sec, traducendosi così direttamente ogni fotogramma cinematografico nel corrispondente quadro televisivo (esplorato, nei sistemi interallacciati secondo i due consueti semiquadri). Tale lettura della pellicola a 25 fg/sec comporta però una sua accelerazione del 4%, peraltro non molto evidente e quindi non fastidiosa per lo spettatore. L’impiego di film girati a 25 fg/sec è dunque volto ad evitare tale inconveniente (vedi Fig.2). Per la "60Hz region" il problema è invece più complesso poiché un’accelerazione nel telecinema da 24 a 30 fg/sec sarebbe troppo evidente e fastidiosa nella percezione della sequenza delle immagini. Per tale regione è stato quindi adottato per il telecinema un programma di lettura denominato "3:2 pull down" che consente di trasformare 4 fotogrammi film in 5 quadri video mantenendo inalterata la durata del film e quindi la sua velocità media di scorrimento (vedi Fig.3). Il Cinema Digitale, attualmente in fase di sviluppo, richiede un discorso a parte a causa dei vari rapporti d’immagine che hanno caratterizzato la lunga storia del cinema su pellicola ed oggi ristretti essenzialmente a due: il widescreen americano con rapporto 1,85 e l’ultra-widescreen con rapporto 2,39. Le specifiche messe recentemente a punto dal DCI (Digital Cinema Initiatives, organo tecnico delle major cinematografiche americane) ed in corso di normazione da parte del comitato DC28 della SMPTE, prevedono un "contenitore" comune per i vari formati denominato DCDM (Digital Cinema Distribution Master) caratterizzato da un rapporto d’immagine 1,896 e da due livelli di risoluzione: i cosiddetti 2K (2048x1080pixel) e 4K (4096x2160pixel), entrambi con pixel quadrati (pixel aspect ratio 1:1) e con sequenza di 24 fg/sec. In tale contenitore possono essere iscritti i due correnti formati film a 35mm, con rapporti d’immagine 1,85 (il widescreen americano) e 2,39 (l’ultra-widescreen) ai due livelli 2K e 4K, tutti con pixel quadrati. Ne sono quindi risultate le norme:
ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION
SMPTE – Bollettino della Sezione Italia c/o Franco Visintin e-mail : franco.visintin@smpte.it SMPTE website : http://www.smpte.org SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it |
Fig. 1, frequenza limite di sfarfallio (flicker) | ||
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Fig. 2, circuito di conversione film-video | ||
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Fig.3, lettura dei fotogrammi film nei sistemi a 60Hz | ||
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Fig.4, valutazioni di qualita' nella visione su grandi schermi | ||
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Fig.5, relazioni fra dimensione dello schermo, distanza di visione e formato d'immagine | ||
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