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    SMPTE - Sezione Italiana            BOLLETTINO 62             Dicembre 2005 |
EDITORIALE Le fiere rappresentano ancora, nonostante alcuni segnali preoccupanti dell’industria che incomincia a non considerarle più indispensabili per il suo sviluppo, un importante luogo di aggregazione e di incontro, sia per i costruttori che per produttori, broadcasters e, comunque, addetti ai lavori. Dal 19 al 23 ottobre si è tenuto a Fiera Milano City, nel polo cittadino della Fiera di Milano che occupa i padiglioni del Portello, lo SMAU. Divenuto ormai ricorrente incontro col mondo informatico, evolutosi col passare degli anni dal vecchio "Salone del Mobile ed Arredo d’Ufficio" di cui è rimasto il solo acronimo, tale evento è arrivato alla sua 42ª edizione, denominata quest’anno in lingua italo-inglese "Esposizione Internazionale di ICT & Consumer Electronics". In accordo con lo sviluppo della tecnologia e delle strategie che la governano, anche lo SMAU si trova da qualche tempo in una fase di profonda trasformazione. Il 1° marzo di quest’anno lo SMAU è stato acquisito dalla Promotor International, il maggior gruppo italiano operante dal 1981 nel settore fieristico. Tale gruppo gestisce l’attività di 12 saloni espositivi distribuiti fra Bologna (Motor Show), Milano, Torino (Lingotto Fiere) e Rimini. Il 19 maggio di quest’anno la Promotor ha acquisito da Fiera Milano s.p.a il marchio Webbit, Fiera delle tecnologie e dell'innovazione per il business, consolidando così la sua presenza nel campo informatico. Il 14 giugno poi ha acquisito, sempre da Fiera Milano s.p.a., l’IBTS, estendendo così il suo campo d’azione anche al settore delle tecnologie audiovisive e trasmissive. Questa vasta azione di accorpamento fra tecnologie diverse, tutte però connesse col mondo della comunicazione, appare, almeno ad un osservatore esterno, in linea con una tendenza in atto in tale campo da almeno una decina di anni: quella di una netta convergenza fra i settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’audiovisivo. Tale convergenza, nata originariamente in campo tecnologico grazie alle tecnologie digitali, va ora gradualmente estendendosi ai relativi campi applicativi, aprendo l’intero comparto comunicativo a possibilità impensabili fino a qualche anno fa. Un comunicato stampa, emesso dalla Promotor proprio in occasione di tale ultima acquisizione, recita infatti: "…IBTS sarà, già da quest’anno, affiancato a Smau al fine di valorizzare al meglio le sinergie di marketing esistenti tra le manifestazioni, a vantaggio, in particolar modo, delle imprese e degli operatori professionali del settore. IBTS confluisce nell’accordo strategico recentemente stipulato tra Promotor International e Fiera Milano, all’atto della cessione da parte di quest’ultima del marchio Webbit, per la creazione di un Polo integrato dell’ICT …". Che tali intenzioni si siano già tradotte in realtà è un altro discorso. Molte critiche hanno infatti accompagnato l’inserimento dell’IBTS all’interno dello SMAU. Questo accorpamento appare comunque lodevole poiché in linea con un trend tecnologico ormai chiaramente delineato. Sarà ora interessante seguire le successive mosse dello SMAU, almeno al suo interno, anche se sono da attendersi ulteriori espansioni. Gestire con strategia univoca settori che fino ad oggi hanno parlato lingue diverse richiede operatori fieristici dotati di grande apertura mentale e di rilevante capacità sinergiche, in grado da un lato di mediare abitudini diverse che i singoli settori avevano consolidato attraverso più decenni di attività, dall’altro di guidare con determinazione un’operazione di omologazione fra tecnologie e mentalità ancora oggi troppo distanti. Prendendo in esame la recente edizione dello SMAU, sulla quale va dato atto al gruppo organizzatore di non ha potuto intervenire in modo radicale, visti i pochi mesi che hanno separato l’evento dai detti accorpamenti, una prima cosa salta all’occhio, al di là di alcune pecche insite nel sistema organizzativo,: la mancanza di un comune denominatore fra i vari settori del Salone. Per superare tale problema, che coinvolge non soli gli enti fieristici ma l’intero comparto delle tecnologie comunicative, occorrerebbe stabilire una effettiva sinergia fra le varie attività, sviluppatesi nel corso del passato secolo in modo del tutto scoordinato. Immaginiamo quindi che una delle prime cose da fare sia quella di stabilire un linguaggio comune fra i mondi dell’informatica, delle telecomunicazioni, della televisione e del cinema (anch’esso ormai attratto nell’orbita digitale). E’ uno sforzo a cui tutti, costruttori, produttori, broadcaster e formatori, dovrebbero puntare con determinazione. Solo così nei vari padiglioni di una qualsiasi manifestazione rivolta al mondo ICT si dovrebbe parlare una comune koinè , unificando i vari gerghi specialistici. E’ quanto incomincia già ad accadere all’interno di eventi come la IBC o il NAB. Ciò permetterebbe da un lato una migliore comunicazione fra gli addetti ai lavori dei vari settori, dall’altro un’apertura chiarificatrice verso l’utenza, ormai del tutto disorientata da terminologie ed acronimi che fra l’altro spesso differiscono anche se riferiti agli stessi concetti. Se ne avvantaggerebbe anche il mercato, sia dalla parte dei venditori che da quella degli acquirenti, con piena soddisfazione morale e materiale dell’organismo fieristico. A tale azione, basata su una comunanza di linguaggio, dovrebbero poi seguirne altre volte ad approfondire le sinergie fra i vari settori comunicativi, non ultima quella di una formazione integrata delle nuove leve tecniche e gestionali. Stiamo parlando forse della luna, ma l’umanità è andata evolvendosi proprio puntando a traguardi spesso ritenuti impossibili. ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION
IBTS, 23 ottobre 2005 – Conferenza sulla HDTV La conferenza è stata organizzata dalla MGM nell’ambito del IBTS Forum. La SMPTE, che fino all’anno scorso aveva organizzato in tale Forum importanti conferenze internazionali su vari temi, non ha ritenuto opportuno quest’anno partecipare in prima persona, visti i tempi ristretti in cui si sarebbe trovata ad operare per le note vicende connesse al passaggio di proprietà dell’IBTS. Una conferenza internazionale richiede infatti almeno sei mesi di preparazione per il reperimento dei relatori e dei temi da trattare.La Sezione Italiana della SMPTE ha comunque accolto il cortese invito della MGM, che intendeva organizzare nell’ambito del IBTS Forum una conferenza sulla televisione ad alta definizione (vista la grande attualità dell’argomento) presenziando all’evento con la figura del moderatore, ricoperta dal presidente della Sezione Franco Visintin. Quest’ultimo ha anche presentato una nota introduttiva al convegno, illustrando con essa il percorso storico che, attraverso 35 anni di sperimentazioni in tutto il mondo, Italia compresa, ha portato agli attuali standard con i quali anche il nostro continente sta dando inizio a regolari emissioni di televisione ad alta definizione (HDTV). Sono quindi seguite le varie relazioni previste nel convegno: "L’HD Council nella realtà televisiva italiana", presentata da Alberto Simonetti, Responsabile Training Dep. dell’HD Council, Roma ; "HDTV: prossimamente su questi schermi" presentata da Marco Pellegrinato, Direttore Ricerca e Progettazione Tecnica, Mediaset, Milano; "Torino 2006: un'olimpiade tutta ad alta definizione" presentata da Vittorio Arrigoni, Chief Operatine Officer di TOBO (Torino Broadcasting Organisation); "Strategia di migrazione verso l'alta definizione della SRG SSR idée suisse", presentata da Roberto Pomari, Responsabile della Produzione e dei Servizi Tecnici della TSI (Televisione della Svizzera Italiana), "L'alta definizione dal punto di vista della produzione dei contenuti", presentata da Benito Manlio Mari, General Manager di Sony Italia, e "La rivoluzione dell'HD nella post-produzione e nel mondo dell'animazione 3D", presentata da Marco Donalisio, Regista dello Studio Donalisio di Milano. Alle relazioni è seguita una ampia discussione sui vari temi trattati dal convegno fra i relatori ed il folto ed interessato pubblico che affollava la sala. Fra le relazioni presentate, nell’imminenza dei Giochi Olimpici Invernali di Torino, ci sembra importante sottolineare alcuni passi di quella che l’ing. Vittorio Arrigoni ha tenuto sulla copertura in HDTV di tale evento. E’ un argomento già presentato nello scorso numero di Millecanali dallo stesso Arrigoni con un esteso articolo, quinto di una serie che quest’ultimo ha dedicato alle riprese televisive di tale Olimpiade. E’ infatti estremamente interessante il modo col quale il TOBO (Torino Broadcasting Organisation) ha affrontato il problema della fornitura, per ogni evento sportivo olimpico, di segnali video digitali nei due standard SDTV e HDTV, cioè in SDI ed in HD-SDI (come sinteticamente lo stesso Arrigoni dice). Ricordiamo a tale riguardo che lo standard SDTV (Standard Definition TeleVision) è quello attualmente utilizzato nelle trasmissioni europee in televisione digitale, riferito ad un segnale a 575 righe attive (equivalenti alle 625 righe totali dell’analogico PAL), 50 semiquadri al secondo (e dunque con esplorazione interallacciata) nel formato d’immagine 4:3 con 720 pixel per riga.. Lo standard HDTV (High Definition TeleVision) scelto per Torino (già impiegato dalla già menzionata Alfacam) è invece costruito su 1080 righe attive, 50 semiquadri al secondo (esplorazione interallacciata) e col formato d’immagine 16:9 (comune a tutti gli standard in alta definizione) con 1920 pixel per riga. (Fig.1) Mentre in passato sono stati impiegati, per la copertura di grandi eventi sportivi come le Olimpiadi, mezzi di ripresa nei due standard SD e HD, con rilevante impegno finanziario e con grande complessità dei relativi impianti, il TOBO ha già scelto una strada che sarà ormai quella del futuro: rendere ogni impianto di ripresa in grado di fornire ambedue gli standard richiesti. E’ da attendersi che, fra qualche anno, i vari apparati di ripresa a livello broadcast (il più elevato a disposizione), dalle telecamere ai mixer ed ai registratori video, saranno tutti HD multistandard, potendo offrire simultaneamente vari livelli di HDTV e di SDTV su uscite diverse. In tal modo lo standard HDTV verrebbe a configurerarsi come un "common standard" da cui derivare in down-scaling i vari standard voluti. Attualmente il problema viene invece risolto con l’impiego di apparati di conversione: down-converters da HDTV a SDTV ed up-converters nel senso opposto, a seconda che l’unità di ripresa operi rispettivamente in HDTV o in SDTV. Nella presente caso delle Olimpiadi Invernali di Torino una buona metà degli eventi sportivi verrà coperta con unità di ripresa in HDTV , mentre sui restanti opereranno unità in SDTV. Il TOBO sarà quindi in grado di fornire ai broadcaster, via collegamenti satellitari, segnali in ambedue gli standard: HDTV con formato16:9 e SDTV con formato 4:3, distribuendoli tutti a 50 Hz. I broadcaster (americani e giapponesi) che impiegano standard a 60Hz provvederanno direttamente alla transcodifica di frequenza da 50 a 60Hz dei segnali ricevuti. L’unificazione HD-SD delle riprese comporta però una grande attenzione nell’uso dei due formati d’immagine che i due standard comportano: 16:9 per l’HD e 4:3 per l’SD . Tutte le unità di ripresa, sia in HD che in SD, produrranno immagini in formato 16:9. In tal modo, i segnali generati in HD/16:9 potranno essere distribuiti direttamente in HD/16:9 e downconvertiti in SD/ 4:3 col sistema side-cut, mentre i segnali generati in SD/16:9 potranno essere distribuiti in SD/4:3 con side-cut ed up-convertiti per la distribuzione in HD/16:9 . In accordo con quanto detto, si è dunque resa necessaria un’organizzazione che concentrasse tutti gli aspetti essenziali della ripresa (parti rilevanti del campo ripreso, scritte, cronometraggi, nomi degli atleti, ecc.) nella zona centrale dell’immagine in 4:3 (individuata da due linee verticali), attuando il protected shooting style(Fig.2). Per l’acquisizione di eventi particolarmente veloci (quali la discesa libera) verranno anche impiegati apparati speciali in grado di fornire riprese di grande effetto, quali minitelecamere di ridottissimi peso e dimensioni (Fig.3) installabili all’estremità di aste o telecamere mobili su binari a filo (Fig.4). Per garantire poi alle riprese una focalizzazione precisa, le telecamere saranno dotate di un raffinato sistema di focalizzazione automatica (precision focus). Grande attenzione verrà posta anche per l’audio ove la ripresa sarà infatti di tipo 5.1. I segnali audiovisivi verranno consegnati alle reti satellitari (a tale riguardo Eutelsat è uno dei partners dell’operazione) per la loro distribuzione e diffusione. La RAI metterà inoltre a disposizione, per la diffusione in digitale terrestre in HDTV nell’area torinese, un suo canale sperimentale, gestito dal CRIT (centro Ricerca ed Innovazione Tecnologica) dell’ente stesso, col quale verranno alimentati schermi piazzati in vari punti della città. SMPTE – Bollettino della Sezione Italia c/o Franco Visintin e-mail : franco.visintin@smpte.it SMPTE website : http://www.smpte.org SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it |
Fig. 1, gli standard video adottati per Torino 2006 | ||
Fig. 2, Torino 2006,indicazioni di protected shooting area. | ||
Fig.3, Torino 2006, minicamera HD su asta | ||
Fig.4, Torino 2006, camera veloce | ||