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    SMPTE - Sezione Italiana
           BOLLETTINO 60
              Ottobre 2005



EDITORIALE
L’annuale edizione di IBC-2005, svoltasi come di consueto ad Amsterdam dall’8 al 13 settembre scorsi, ha confermato con grande evidenza le due maggiori tendenze in atto nel mondo della moving picture. Tali tendenze riguardano la migrazione dal piccolo schermo, tramandatoci dalla cinquantenale tradizione televisiva, verso due opposte direzioni (vedi fig.1): il grande schermo della televisione ad alta definizione (tecnologie HDTV) e del Cinema Digitale da un canto ed il piccolissimo schermo del telefoni cellulari e degli altri apparati portatili (tecnologie H, handheld) dall’altro. L’attenzione dimostrata su tali temi sia dai costruttori, che hanno affollato gli 11 ampi padiglioni della RAI (è questo il nome della Fiera di Amsterdam) sia dagli esperti, che hanno contribuito al successo dei vari convegni che ogni anno arricchiscono la manifestazione, è una ulteriore conferma dell’esistenza e della validità di tali tendenze.
L’esigenza di allargare i mercati televisivi dalla definizione standard (SD) all’alta definizione (HD) è stata condensata nella scritta "HD-SD integration" , ricorrente su molti stand dell’IBC, ad indicare come l’attuale evoluzione verso la televisione digitale veda nella HDTV il logico traguardo di una radicale trasformazione tecnologica quale è quella, attualmente in atto, dall’analogico al digitale. L’industria quindi sta immettendo sul mercato apparati di produzione (camere, ecc.) capaci di operare nei due ambiti, togliendo così la HD da un limbo nel quale era rimasta per troppo tempo. Catalizzatori di tutto ciò sono l’incalzante digitalizzazione dei processi elettronici e l’adozione di sempre più raffinate tecniche di compressione (l’MPEG-2 incomincia a svanire in un passato ormai storico sovrastato dai ruggenti MPEG-4 AVC e SMPTE-VC1).
La migrazione verso la HDTV si è già andata già fortemente affermando sia in America che in Estremo Oriente, ove gli schermi HD di grandi dimensioni (40’-60’) si vanno rapidamente diffondendo fra il pubblico, grazie anche ad un costante miglioramento della qualità d’immagine e ad una continua diminuzione del loro costo.
Tale tendenza si sta ora delineando anche in Europa, quella Europa che fino a ieri aveva considerato politically uncorrect il solo menzionare la HD, mandando al macero un capitale umano e materiale cresciuto negli anni ’80 con la sperimentazione di una HD europea. A parte la coraggiosa iniziativa della belga Alfacam, che già tre anni fa aveva dato inizio alle prime trasmissioni europee sui satelliti Astra irradiando sul canale HD1 e successivamente anche sull’HD2 segnali in HDTV con lo standard 10080i/50, altri broadcaster europei intendono dalla fine del corrente anno dare avvio a regolari emissioni satellitari in HD. Essi sono la tedesca Premiere, la britannica BSkyB e le francesi TPS, CanalPlus e France Television. Il fine è quello di arrivare alla copertura in HD dei Mondiali di calcio del 2006 con un buon bagaglio di esperienze.

Quella dell’Alta Definizione è un’Araba Fenice già più volte menzionata nel corso dei passati decenni. Dal momento in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, il piccolo schermo televisivo è entrato nelle nostre case, la spinta ad un miglioramento della definizione dell’immagine è stata una costante ambizione dell’utenza. Nel 1949, alla nascita negli Stati Uniti di regolari trasmissioni televisive, i giornali newyorkesi titolavano a caratteri di scatola "the high definition television is here!", paragonando il nuovo sistema televisivo americano a 525 righe impiegato in tali trasmissioni col primo sistema a 405 righe che gli inglesi avevano sperimentato dal 1937. Dagli anni ’80 in poi si è fatta balenare la possibilità di trasmissioni HD con standard superiori alle 1000 righe, anche se ancora analogiche, vista la maturità raggiunta dalle tecniche video. Si è poi parlato di Enhanced Definition quando si è potuto migliorare, col passaggio dall’analogico al digitale, la definizione delle immagini grazie all’adozione di un sistema a componenti (YUV, ove le componenti di luminanza e di croma, viaggiando in ambiti separati, non sono soggette a mutua interferenza, come invece accade col PAL). Le tecnologie digitali hanno oggi permesso di attuare un sogno durato mezzo secolo.

Va peraltro segnalato che, al momento dell’introduzione di servizi di televisione in alta definizione in Europa con gli standard a 720p (esplorazione progressiva) o 1080i righe (esplorazione interallacciata), alcuni laboratori di ricerca giapponesi presentano già studi su una cosiddetta SHD, cioè su una Super High Definition (SHDTV) seguendo la strada già intrapresa dal Cinema Digitale (D-Cinema). In questo campo di altissime prestazioni la definizione dell’immagine viene valutata attraverso il numero di pixel presenti su ogni riga. Mentre la normale HDTV presenta oggi circa 1.300 -2.000 pixel/riga (indicati con le sigle 1,3K, 2K), la SHDTV sarebbe caratterizzata da livelli distribuiti fra i 4K e gli 8K. Per quanto riguarda l’emanazione di uno standard per il D-Cinema, le major cinematografiche americane avevano creato a tale scopo nell’anno 2000 il gruppo DCI (Digital Cinema Initiatives) che nello scorso mese di luglio ha presentato un insieme di specifiche per la post-produzione di master digitali secondo i livelli 2K e 4K dalle quali la SMPTE, col suo comitato DC28, dovrà trarre uno standard mondiale. Di ciò si è ampiamente parlato in un Forum organizzato dalla SMPTE lo scorso 6 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia (fig.2), come esposto nel seguito di questo bollettino.
L’altra tendenza, verso il piccolissimo schermo, cioè la possibilità di poter ricevere programmi televisivi con i telefoni cellulari o con altri apparati mobili quali i PC portatili, vede invece il mondo dell’industria impegnato nella ricerca di standard per una "Mobile TV". Questa costituisce oggi un’aperta sfida ai modelli di business tradizionali incentrati sulla "televisione lineare" free-to-air o criptata, proprio poiché si appoggia a mezzi mobili più intimamente connessi, grazie alla loro portabilità come i cellulari, alla vita giornaliera dell’uomo d’oggi. In altre parole, il telefonino lo teniamo in tasca e possiamo ad esso accedere in qualsiasi momento, mentre il televisore rimane a casa e lo si usa solo in tale ambito. Il mezzo mobile ci offre dunque la possibilità di ricevere in qualsiasi momento programmi di informazione o di intrattenimento, potendo noi condividerli con gli amici vicini. Tenendo in conto la fortissima diffusione che il cellulare ha raggiunto in questi ultimi anni (in alcune nazioni europee, come l’Italia, ci sono oggi più telefonini che abitanti), si comprende quale impatto potrà avere una Mobile TV sul grande pubblico. Data la complessità del tema lo rimandiamo ad un prossimo editoriale.





ATTIVITA’ DELLA SMPTE ITALIAN SECTION

3rd DIGITAL CINEMATOGRAPHY FORUM 2005 - Mostra del Cinema di Venezia

Il convegno è stato organizzato lo scorso 6 settembre al Lido di Venezia presso la Sala Grande e la Sala Volpi del Palazzo del Cinema da La Biennale di Venezia e dalla SMPTE (Society of Motion Picture and Television Enginerers) nell'ambito della 62ª Mostra Internazionale D'Arte. Cinematografica. Il Forum, che ha annoverato tra i relatori alcuni esperti internazionali della catena del valore del cinema e rappresentanti degli esercenti delle sale cinematografiche, si è svolto di fronte ad un selezionato pubblico (fig.3) che ha affollato la Sala Volpi ed ha costituito un essenziale aggiornamento sulle strategie che caratterizzano l’attuale evoluzione della immagine in movimento, la cosiddetta "Moving Picture", fra le quali la recente introduzione del Cinema Digitale ne costituisce la punta di diamante.
La giornata ha avuto inizio nella Sala Grande del Palazzo del Cinema con una spettacolare dimostrazione di Cinema Digitale realizzata dalla Sony proiettando immagini di materiale cinematografico in 35mm convertito su master digitale ad altissima risoluzione (2K, 4K) con il suo nuovo proiettore a 4K (4096x2160 pixel). L’elevata qualità delle immagini riprodotte sull’ampio schermo della Sala Grande ha vivamente impressionato il folto pubblico presente alla proiezione.
I convegnisti si sono poi trasferiti nella Sala Volpi ove il Direttore delle Sezioni Internazionali della SMPTE e coordinatore della manifestazione Angelo D’Alessio ed il Direttore Organizzativo della Biennale Luigi Cuciniello hanno aperto i lavori del Forum. Tali lavori si sono svolti nell’arco della mattina in due distinte sessioni.
Nella prima sessione del Forum, presieduta da Franco Visintin, Chairman della Sezione Italiana della SMPTE, hanno parlato Charles Swartz, Executive Director dell’ETC (Entertainmnt Technology Center) organismo di ricerca della USC (University of South California), Kelly Lipprand, System Engineer della QuVIS, Dennis Kelly, manager della Kodak, Antoine Drzymala, Legal Adviser della XDC, e Anders Geertsen, Capo Dipartimento del Danish Film Institute.
Nella seconda sessione, presieduta da Charles Swartz, sono intervenuti Al Burton, VicePresident della Digital Cinema Technologies presso la Sony Pictures, Howard Lukk (fig.3), Executive Director Production Technology presso i Walt Disney Studios, Elisabetta Brunella, Secretary General di Media Salles, Bartolomeo Corsini Direttore del CSC-Lombardia (Centro Sperimentale di Cinematografia, dipartimento Lombardia) e Paolo Della Chiara, Presidente di Satexpo.
Il Forum si è concluso con una sessione di domande-risposte (fig.4) presieduta da Charles Swartz in cui Walter Vacchino, Presidente dell’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), Al Burton, Howard Lukk e Franco Visintin hanno risposto a molte domande poste dal folto pubblico. In chiusura è intervenuto a salutare relatori e pubblico il Direttore della Biennale Marco Müller.
A latere della manifestazione riportiamo le dichiarazioni che Angelo D’Alessio e Franco Visintin hanno fatto al riguardo alla stampa.
"Lo sviluppo della cinematografia digitale - ha detto Angelo D'Alessio - è destinato a modificare i modelli creativi, operativi e di business dell'intera industria dell'immagine in movimento, facendo tesoro non solo dei più recenti sviluppi del digitale, ma anche delle esperienze conseguite in 100 anni di cinematografia su pellicola. "L'assetto che si sta dando al Cinema digitale - ha continuato D'Alessio - rappresenta il tetto di un sistema volto ad assicurare allo spettatore una qualità tecnica fruita uguale o superiore a quella oggi offerta dalla migliore qualità del 35mm. Gli sviluppi non riguardano solo gli aspetti tecnologici, operativi e produttivi dei mercati del "movie" avanzato, bensì anche tutto l'indotto ad esso connesso ove la creazione di nuove professionalità ne rappresenta uno dei punti più rilevanti. A fine luglio 2005 - ha proseguito D'Alessio - la DCI (Digital Cinema Initiatives, organismo di studio di Hollywood) ha reso disponibili le tanto attese specifiche per il Cinema digitale aprendo ufficialmente la strada alla definizione degli Standards da parte della SMPTE".
"La Cinematografia Digitale rappresenta – ha detto Franco Visintin – il più recente passo di un lungo sviluppo che le tecnologie dell’immagine hanno presentato negli ultimi cinquant’anni. Risale infatti all’inizio degli anni ’70 dello scorso secolo l’inizio della ricerca di un sistema che permettesse di portare sul grande schermo immagini in movimento elaborate non più con procedimenti chimici, come la pellicola cinematografica, ma elettronici. Le ricerche, condotte inizialmente dai laboratori di ricerca della NHK, l’ente televisivo pubblico giapponese, e di altri enti fra cui la RAI, - ha proseguito Visintin - portarono alla nascita di un sistema di Cinema Elettronico, ancora di tipo analogico, che diede poi vita alla fine degli anni ‘90, con l’ausilio delle sopraggiunte tecnologie digitali, alla nascita di regolari servizi di Televisione ad Alta Definizione (HDTV) in America ed ora anche in Europa. Solo in questi ultimi anni gli ulteriori progressi conseguiti dalle tecnologie di compressione e di trasduzione hanno permesso di arrivare a qualità d’immagine simili od anche superiori a quelle offerte dalla pellicola a 35mm, abbassando nel contempo tempi e costi di produzione. Si è così resa possibile la nascita di una vera e propria Cinematografia Digitale" destinata ad affiancare e gradualmente sostituire la gloriosa cinematografia su pellicola.

ATTIVITA’ INTERNAZIONALI DELLA SMPTE

Annual SMPTE Technical Conference and Exhibition
- New York Hilton, New York City, 9-12 Novembre 2005. E’ questa la massima manifestazione annuale della nostra associazione che si svolgerà come di consueto a metà novembre a New York.
Il sito internazionale della SMPTE dice a tale riguardo: "Se gli argomenti trattati nelle conferenze della SMPTE vengono acquisiti da chi le frequenta e poi sviluppati nel suo lavoro, ciò costituisce per noi motivo di soddisfazione. Il suo successo è il nostro successo".
Il programma della Conferenza prevede per mercoledì 9 novembre due seminari: alla mattina sul content acquisition ed al pomeriggio sul content management. Il giovedì 10 novembre verranno trattati alla mattina i temi del HDTV news gathering e della media infrastructure ed al pomeriggio quelli della digital motion imaging production. Tali argomenti verranno proseguiti al venerdì con il tema"Advances in 2/3inch digital sound for DTV and D-Cinema" e con "35mm single sensor display technologies. " Il sabato 12 la Conferenza si concluderà trattando temi nel campo della cinematografia digitale (content protection e 3D High Definition).



SMPTE – Bollettino della Sezione Italia

c/o Franco Visintin

e-mail : franco.visintin@smpte.it

SMPTE website : http://www.smpte.org

SMPTE-Italy website: http://www.smpte.it




Fig. 1, attuali tendenze del mercato televisivo
Fig. 2, alcuni relatori al Forum della SMPTE fra i leoni della Mostra del Cinema. In primo piano da sinistra a destra: Charles Swartz, Angelo D'Alessio, Howard Lukk e Al Burton.
Fig.3, un pubblico interessato ha affollato la Sala Volpi del Palazzo del Cinema a Venezia per il Forum SMPTE.
Fig.4, al Forum SMPTE di Venezia rispondono al pubblico da sinistra: Walter Vacchino. Howard Lukk, Al Burton e Franco Visintin.